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sabato 16 marzo 2019

la vera vignarola

La vera vignarola, ricetta tramandata tra gli osti romaneschi ha origine nell'orto vignarolo a roma significa proprio ortolano questa ricetta viene anche detta zuppa di primavera e minestra del primo maggio proprio per la reperibilità dei suoi ingrdienti in questa fase dell'anno, la mia ricetta  qui provatela parola di chef

https://www.cucinofacile.it/2019/03/15/la-vignarola/

giovedì 10 dicembre 2015

Realizzazione pagine Facebook aziendali altamente professionali medie e piccole Imprese

Da oltre 5 anni a questa parte la presenza sulle piattaforme social è diventato un elemento discriminante ed indispensabile per ogni artigiano, commerciante,  azienda e/o professionista che disponga di un sito web. Ma c'è di più...in taluni casi si verifica, allo stato, che la pagina facebook abbinata all'azienda sia ancor più indispensabile che non il sito web dal momento che il social di cui parliamo nel corso degli anni si è sempre evoluto portando l'utente ad avere una interazione costante e frequente con gli altri utenti della rete. Tutto questo è anche effetto del sempre più diffuso utilizzo di apparecchi mobile quali sono per l'appunto smartphones e tablets.

In talune situazioni, però, avviene che utenti meno esperti si cimentino e si improvvisino autori di pagine fb cosiddette aziendali le quali al lungo andare restano nel dimenticatoio con il doppio effetto negativo per l'azienda la quale non solo non disporrà di una buona e credibile pagina ma ne subisce anche un danno di immagine.

Le pagine facebook abbinate ad una attività commerciale per avere l'effetto sperato devono essere necessariamente profilate e predisposte da tecnici altamente qualificati e soprattutto specializzati in questo ambito.

Il nostro staff, precursore anche in questo ambito, da anni oramai si occupa dello sviluppo e della realizzazione di pagine fb per attività destinate al commercio alla produzione o anche alle diverse professioni arti e mestieri.

Guarda qualcuna delle pagine predisposte da noi in passato, poi contattaci per richiedere la ideazione e realizzazione della pagina della tua azienda o attività al costo irripetibile di euro 100.

https://www.facebook.com/edilpepe1/?fref=ts
https://www.facebook.com/Lo-Schiaccianoci-Altamura-499241190236566/?fref=ts
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lunedì 20 ottobre 2014

Il contenuto autentico per essere primi


Tocchiamo quest'oggi un argomento che da sempre risulta un po' ostico sia ai proprietari dei siti che a molti di coloro i quali si professano seo sem specialist. La redazione di contenuti fresh ed autentici. Nel corso della nostra esperienza nel campo seo abbiamo sempre saputo che i motori di ricerca, noi ci riferiamo sempre a google, in realtà in teoria, tutti i motori dovrebbero ragionare come google, desidera rilevare nei siti la presenza di contenuti reali, che siano ben incentrati su un solo argomento e soprattutto che trasmettano le informazioni desiderate dal lettore. Tutto questo, che apparentemente è semplicissimo, in realtà crea non pochi problemi sia ai proprietari dei siti che ai loro seo man in quanto la cosa comporta un forte dispendio di energie e di tempo e soprattutto bisogna dedicare molto tempo a documentarsi su diversi argomenti in maniera efficace che consenta di poter poi scrivere ed introdurre nel sito contenuti che diano delle informazioni utili ai lettori. A questo punto siamo arrivati al dunque con uno degli ultimi aggioramenti di google. Hummingbird. Chi segue con attenzione le linee guida di google non si è mai trovato in difficoltà e non ci si troverà mai, purtroppo questo ha un prezzo che si chiama: tempo. Quando si ha accesso ad un posto in cui lavora un blogger o più di uno si nota immediatamente che regna un gran silenzio. Questo gran silenzio che è sovrano nelle camere in cui lavorano i blogger di successo non è un capriccio finalizzato a darsi un tono da grandi professionisti, in realtà serve semplicemente a lasciare che il blogger o anche i writers possano essere concentrati appieno su quanto stanno scrivendo. Torniamo ai motori di ricerca. L'algoritmo di google da sempre tende a premiare chi introduce contenuti utili. Ripetiamo che questo costa tanto in termini di tempo però è anche vero che premia e premia anche bene. Naturalmente anche in questo post riporteremo un esempio reale. Prima di inviarvi ad un sito sul quale potrete riscontrare la validità dei consigli di questo post passiamo ai consigli tecnici reali e tangibili, veri e propri. Intanto il titolo del nostro articolo dovrà rispettare alla perfezione il cuore dell'articolo o del post che stiamo per pubblicare. Intanto iniziamo col distinguere un articolo da un post: per google un post è un paragrafo che oscilla tra le 100 e le 450 parole. L'articolo è un documento di testo che supera abbondantemente le 550 parole; un vero articolo destinato a posizionarsi bene non solo - lo ribadiamo - deve avere al suo interno contenuti utili ma inizia ad essere posizionato bene quando supera almeno le 850 parole. Nella nostra esperienza abbiamo visto articoli di 1200/1500 parole, completamente fresh e con contenuti di alta qualità piazzarsi in #1 (ovvero in prima pagina in prima posizione) senza dover assolutamente agire in modalità off page (quindi, senza comprare backlink, senza fare attività di guest posting, senza fare share sui social etc).  Se lasciassimo che l'articolo venisse redatto da un normale e classico giornalista, potremmo avere un articolo di grande valore ma non seo-friendly, il che comporterebbe che l'articolo non si posizionerebbe bene nelle serp dei motori. L'articolo si posiziona bene quando oltre a fornire contenuti reali ed importanti ed autentici sia  anche scritto in maniera seo-friendly. Ma cosa significa in definitiva scrivere un'articolo seo-friendly ? Esattamente significa scrivere un articolo nel cui ambito diversi fattori combaciano e convergono tutti verso lo stesso significante. Facciamo un esempio reale: se scrivo in relazione alle barche con chiglia a V devo restare concentrato su questo argomento e non posso iniziare ad introdurre nell'articolo anche concetti relativi ai motori fuoribordo oppure agli idrogetto ma devo restare concentrato sull'argomento "barche con chiglia a V". Alla stessa maniera è anche ragionevole che la frase "barche con chiglia a V" non potrà essere presente ad es. in un testo di 1000 parole 60 volte perché questo verrà interpretato da google solo come una ripetizione e una forma di "prepotenza argomentativa" e quindi l'articolo non potrà riscuotere successo nè sul motore di ricerca (S.E.) nè tra i lettori i quali in un servizio di 1000 parole leggeranno ben 60 volte la frase "barche con chiglia a V", si annoieranno presto e torneranno indietro generando un certo valore % di bounce che google rileverà presto e utilizzerà per decidere come posizionare tale articolo. E' chiaro quindi, che se stiamo redigendo un articolo su tale argomento e scriviamo un titolo che sia "Barche con chiglia a V" potremo inserire questa frase 5 volte nell'ambito di un testo di 1000 parole, questo è ammissibile sia da parte del lettore che da parte del motore di ricerca e l'articolo assume così un abito più naturale e credibile. Passiamo ad un secondo ma importantissimo punto: una volta che abbiamo redatto il titolo e che abbiamo riportato il titolo 3 o 4 volte nell'ambito dello stesso dobbiamo andare ad approfondire l'argomento, ad esempio, spiegando le differenze nelle performance tra le barche con la chiglia a V e quelle con la chiglia ad U e quant'altro possa essere utile al lettore. Al termine della redazione dell'articolo il più delle volte saremo chiamati, nel cms (control system management) cioè il pannello di amministrazione, a compilare dei campi. Questi campi che per esempio in wordpress prendono il nome di ALL IN SEO PACKAGE richiedono che si sintetizzi il tutto tramite un title, una metadescription, delle keywords e dei tag. Bene, qui arriva il bello. 
Il Title deve essere corrispondente o quasi al titolo dell'articolo e generalmente google apprezza i title che si attestano sui 40 caratteri anche se ne ammette pure una lunghezza di 60. La description dovrà essere mediamente di 140/150 caratteri, in genere al massimo 160 anche google accetterà anche description più lunghe; noi consigliamo di restare nell'ambito dei 150 caratteri che per google rappresenta la media giusta per riassumere il nocciolo dell'argomento. Quando compileremo il campo Keywords, moltissimi commettono l'errore di attribuire all'articolo 3,4 anche 5 keywords. Niente di più sbagliato: un articolo deve avere una keyword, nel nostro caso può essere un approfondimento del titolo come ad esempio: "prestazioni delle barca con chiglia a V"; basta, questo basta al motore di ricerca per capire che siamo stati coerenti. Altro errore che viene commesso troppo spesso è quello di adoperare delle keyword secche. Nulla di più sbagliato: se noi scrivessimo nelle keyword "chiglia a V" avremmo attribuito al nostro articolo un valore assoluto; è come dire a google: guarda io ho scritto tutto quello che c'è da sapere sulle chiglie a V, google immediatamente rileverà che così non è e di conseguenza non considererà per niente la nostra keyword. Per il tag e quando scriviamo il tag intendiamo già consigliare che esso sia uno solo (altro errore moti inseriscono 3,4,5 tags !!!!) il tag sarà uno solo e viene identificato come una etichetta. Quindi equivale a dire al motore: etichetta questo articolo così ! E' ovvio che se diamo 4 tags il motore dovrebbe aggiungere 4 etichette al nostro articolo, sarebbe come apporre 4 etichette su un barattolo di cibo acquistato in supermercato, una sull'altra e questo non induce certamente il compratore a scegliere quel prodotto plurietichettato. Abbiamo traslato il concetto per renderlo più accessibile; nel nostro caso potremmo attribuire un tag del tipo: differenze tra chiglie a V ed a U. A questo punto il nostro articolo risulta seo-friendly, e verrà valutato molto bene dal S.E. il quale procederà a posizionarlo nella maniera più opportuna se abbiamo introdotto concetti che danno al lettore  indicazioni di un certo livello, uniche, autentiche ed attuali.  Sin qui abbiamo descritto ciò che deve avvenire in fase di redazione e preparazione alla pubblicazione ma abbiamo tralasciato un altro fattore importantissimo che è quello che interfaccia il motore alla pagina ed è il permalink: è oramai pacificamente accettato che google non ama i permalink che contengono troppi numeri e simboli, ad esempio quei link che terminano cosi =?15389404d.  Un permalink che termina così per google è un insieme di lettere e numeri e non lo siuta per nulla nella comprensione del contenuto. Noi abbiamo il compito di agevolare il motore di ricerca dandogli una indicazione di massima o anche specifica in merito al contenuto ma che sia costituita da parole, ad esempio, in un articolo che parla di consigli per l'acquisto di barche da pesca il giusto permalink è quello che vedete qui: http://formazioneit.it/i-migliori-suggerimenti-per-lacquisto-barche-da-pesca/. In questa maniera noi abbiamo detto al motore: "guarda se segui questo link tu troverai un contenuto che parla di "consigli per l'acquisto di barche da pesca" non abbiamo detto al motore: id=?47873&!lm. Adesso, vi lasciamo ragionare da soli con una domanda SUPERFLUA: chi ha dato più informazioni coerenti al motore di ricerca, colui il quale ha scritto il primo permalink, quello in rosso o colui il quale ha detto al motore con il permalink che termina col color viola: caro google vieni a scoprire cosa significa questa serie di numeri e lettere messi uno di seguito all'altro ? Ve lo diciamo noi: il motore si "irriterà". Provate a testare questi consigli sul vostro sito, aspettate che google passi a leggere il vostro contenuto e poi, infine, un giorno dopo andate a verificare in che posizione si trova il vostro articolo alla query di vostro interesse come nel nostro caso era: consigli per l'acquisto di barche da pesca". Continueremo con gli approfondimenti per aiutarvi con i nostri preziosi e gratuiti consigli seo, seguiteci sempre più numerosi ed iscrivetevi tramite mail al nostro blog; laddove lo ritniate opportuno commentate, saremo felici di leggervi e rispondervi.

venerdì 28 febbraio 2014

i fantastici 5 nel seo on page


Salve a tutti gli amici di questo blog. Oggi parliamo di un fattore seo on page di precipua importanza. Importanza che noi anticiperemmo dicendo “duplice” rilevanza. Vediamo di cosa parlare. Quando si chiede ad un webmaster la creazione e messa on line di un sito internet, tra i tantissimi fattori che contribuiranno ad un giusto posizionamento del sito o del blog o del sito/blog/directory ve ne sono alcuni che, per i motori di ricerca c.d. SE, risultano fondamentali, ed, a quanto pare, anche imprescindibili. Il primo tra tutti questi fattori lo ho sempre sottoposto ad ogni persona che si presenta dicendomi: io so fare un sito internet. Detto terra terra, perché per trasmettere un concetto ai non addetti ai lavori bisogna parlare in modo da essere compresi da tutti è la “velocità di caricamento della pagina” tecnicamente c.d. “page speed”. Per page speed l’SE intende esattamente la velocità di risposta del server al client dove il client siamo noi che abbiamo digitato l’indirizzo del sito che vogliamo visualizzare. A questo punto, prima di procedere ed entrare nei dettagli forniamo la regola che, tra le tante regole discutibili, pare essere la meno discutibile tra tutte. La velocità di caricamento della pagina deve essere <5”, minore di 5 secondi. E’ accettato per positivo anche 4,99 ma è fuori limite 5,01 ! Questo criterio, che possiamo dire essere dettato da google, non è il frutto di una elucubrazione mentale di chissà chi ma semplicmente non è altro che la risoluzione di un concetto logico ed umano: se una persona digita un indirizzo web, mediamente è disposta ad accettare massimo 5” dopodiché il client torna indietro ed abbandona quella pagina per tornare su google o sul motore dal quale proveniva e decide di andare a visitare un sito diverso, che apra la pagina molto più rapidamente rispetto al nostro. Quella esposta fin qui è la regola generale ma detta così dice tutto e niente. Vediamo di approfondire il discorso. Intanto tra i prossimi fattori che diciamo qui e non ribadiremo in futuro dandolo per scontato è il server. Il server che ospita il nostro sito deve essere un server dedicato, non interessa che bisogna fare uno sforzo economico dal momento che un server dedicato c.d. dedi costa molto di più rispetto ad una normale ripartizione di un server. Il dedicato offre vantaggi che esamineremo in post successivi e che consentono di migliorare ulteriormente le prestazioni nonché la “bontà” del sito agli occhi del motore di ricerca, non ultimo la risoluzione dell’IP. Non è possibile, infatti, adoperare un server ripartito per risolver un ip in quanto essendo ripartito non può farlo; risolvere un ip significa esattamente: se l’utente digita l’indirzzo ip ad esempio :   97.125.56.46 dovrà comparire il sito www.miosito.com; perché il server possa risolvere l’ip dovrà essere un server dedicato. Detto questo, senza neppure rimarcarlo tanto abbiamo dato un secondo importantissimo fattore seo opt on page: la risoluzione dell’indirizzo IP. Non solo, a questo punto, visto che ci siamo, non possiamo non dare un cenno anche alla risoluzione: http://www.miosito.com e miosito.com e viceversa. La home page del mio sito si deve aprire sia che il client abbia richiesto il www.etc sia che il client abbia richiesto direttamente il nome dominio e l’estensione. In definitiva la home page del mio sito si deve aprire in meno di 5” e si deve aprire in meno di 5” sia che il client richieda l’ip sia che richieda il nome dominio senza il www e si deve aprire in meno di 5” ancora anche nel caso che il client richieda il www non preceduto dall’http. Naturalmente non tutto dipende dalla velocità di risposta del server, moltissimo dipende anche dal peso della pagina da aprire, quindi, dai codici inseriti nell’html e non ultimo nella maggior parte dei casi dal “peso” di informazioni contenute nei CSS.  Quelli esaminati sin qui, faranno comprendere immediatamente anche a molti di coloro tra i quali vi sono eprsone che proferiscono: “io sa fare bene i siti” che “fare bene i siti” con i supporti di cui si dispone al giorno d’oggi è una cosa quasi per tutti. Basti pensare che un tranquillo 15enne usando un normalissimo strumento gratuito trovato in rete “smanettando” sicuramente sa fare, viene fuori anche un bel sito accattivante e poi se non si ha contezza di certi criteri il sito non lo vedremo mai scalare i motori di ricerca e la cosa ci sembrerà un fenomeno inspiegabile. In questo post abbiamo dato alcune linee generali ma importanti, molto importanti, e soprattutto utili a migliorare un sito prima ancora che venga messo in rete. Naturalmente i migliori siti restano quelli cosiddetti: scritti a mano e da programmatori con una certa quantità di anni di programmazione, gente che riesce a far caricare una pagina anche con una velocità di 94/100 che è un valore difficilmente raggiungibile. Continuate  seguirci perché col tempo ci addentreremo sempre più nello specifico ed i consigli che trasmettiamo non sono solo il frutto del confronto tra colleghi ma sono soprattutto il frutto di test effettuati su siti reali, quindi, sono consigli testati e, oramai, integralmente riconosciuti dalla comunità degli esperti seo.
Guardate questo brevissimo filmato che vi farà rendere conto della differenza di speed page prima e dopo una ottimizzazione mirata.

Per questo post è tutto. A presto, commentate e seguiteci.

sabato 15 febbraio 2014

ottimizzazione per dispositivi mobili




Eccovi due fattori che non devono assolutamente essere trascurati: siti web per dispositivi mobili e speed page.

Lo speed page è la velocità di caricamento e visualizzazione della home page del sito alla richiesta del client. Questo indice  dipende da diversi fattori tra i quali ve ne sono alcuni che sono assolutamente fondamentali e che non possono essere assolutamente trascurati. I fattori più importanti da tenere in adeguata considerazione sono sicuramente da tenere sempre in check la:
velocità di risposta del server che ospita il sito; peso dei fogli css i cui fattori vanno alleggeriti e possibilmente spostati ed allocati fuori dalla pagina per non appesantire il foglio, soprattutto e sottolineamo SOPRATTUTTO nel caso di pagine STATICHE. Nel caso di pagine statiche google analizza immediatamente il peso dei fogli di stile CSS e se li trova "pesanti" non ha remore nel penalizzare di qualche posizione il sito, alla stessa maniera bisogna cercare di limitare al limite minimo gli javascript che in home non sono per niente apprezzati dal motore dal momento che rallentano il caricamento della pagina e ne appesantiscono il codice.





Scriviamo questo pezzo in quanto abbiamo deciso di mettere a disposizione di tutti un paio di consigli seo on page assolutamente indispensabili dopo l'ultimo aggiornamento di google del 2014. Veniamo subito al dunque. Google, che è un motore di ricerca che non è avulso dalla realtà di tutti i giorni - rileva un incremento di visite che giungono ai siti web dai dispositivi mobili ha dettato delle regole ben precise in merito. Il concetto su cui fonda questo criterio è la visibilità mobile. In funzione di questo bisogna considerare i sistemi ios e android. Ogni sito, in buona sostanza, non deve essere "dimensionato" per una buona visibilità desktop ma deve essere molto, ma molto, ben dimensionato per essere visualizzato sia su sistemi android che ios, i più adoperati dai sistemi mobili. Già a distanza di un mese dal rilascio di questo aggiornamento si è registrato un notevole rivoluzionamento delle serp di google il quale ha - per il momento - lievemente penalizzato i siti che non hanno una buona visualizzazione mobile, per questo potete iniziare dando un'occhiata qui: google support ; mentre se preferite che ad aggiornare ed ottimizzare al meglio il vostro sito esistente per dispositivi mobili si può dare un'occhiata anche qui: realizzazione siti mobili .  Tanto per concludere il discorso: pensiamo di aver fatto cosa gradita a tutti pubblicando questi consigli gratuiti e vi proponiamo un video che è stato ottimizzato per essere ben visibile da dispositivi mobili. Quindi ricapitolando: l'abc della ottimizzazione on-page sono: 1. check dello speed page; 2. ottimizzazione assoluta per dispositivi mobili ! Se comprate un sito esplicitate bene e mettete per iscritto che il sito deve essere "mobile-friendly" e con tanto di penale da pagare nel caso in cui il sito non sia perfettamente visibile da tutti i dispositivi mobili: iPhone, iPad e Tablets.


For free: Giuseppe Pellegrino

domenica 7 ottobre 2012

Algoritmo di calcolo del page rank e penalizzazioni

Moltissimi tra i proprietari di siti internet, quando si appassionano alla materia, iniziano ad incontrare nel corso della navigazione alcuni termini spesso poco noti ai più. Oramai, chiunque abbia un sito internet ha sentito parlare del famoso "page rank".  Il più delle volte si arriva subito a comprendere che il page rank non è altro che la stima che google esprime in una scala da 0 a 10 in relazione al proprio sito. Bene, bisogna iniziare a tenere in considerazione intanto il fatto che un page rank (PR) anche alto non significa necessariamente dover ricevere una elevata quantità di visite dal motore di ricerca (SE). Quello che tutti vorrebbero e lo vorrebbero subito è un PR elevato. Premettiamo che alla nascita un sito viene subito valutato PR0 in quanto il PR dipende dai link inbound (link in arrivo verso il proprio sito). Col tempo i link puntati verso il proprio sito aumentano e con essi aumenta anche il PR del proprio sito ma i fattori da tenere in adeguata considerazione sono tantissimi e le modalità per ottenere i link sono altrettante. Veniamo al nocciolo di questo post: l'algoritmo di calcolo per l'acquisizione del PR.

La regola per ottenere un determinato PR "sarebbe" lineare ed uguale a *15.
In teoria l'acquisizione di un determinato PR sarebbe semplicissima: voglio acquisire un PR4 ? benissimo mi basta avere 15 link PR in entrata verso il mio sito.

Esiste anche l'agoritmo di calcolo +1 ovvero:
voglio ottenere un PR 4, bene allora mi basta avere 3 link PR 5


PR (X+ 1) * 3.
Per esempio PR (4+1)*3= PR5*3= 15 PR 5 ed infatti ci ritroviamo alla regola iniziale.



Fin qui però parliamo solo di teoria perchè i passaggi PR e le revisioni dei PR da parte di google non avvengono ogni due ore o odni due giorni... e non solo. Il motore di ricerca è ben strutturato e segue delle logiche che non possono essere prevaricate: un sito con PR0 nato 6 mesi fa, non può essere "naturalmente" arrivato ad essere valutato PR4 nei prossimi 6 mesi perchè questo significherebbe che questo sito ha ottenuto in maniera "NATURALE" la bellezza di 15 link PR 4 con attributo do-follow della stessa "nicchia" e provenienti tutti da siti che alla prossima revisone hanno in previsione un incremento del proprio PR e non un decremento...se applicassimo un po' di statistica probabilistica ci renderemmo conto immediatamente che le chance sono quasi nulle che ciò si verifichi. Da ciò ne scaturisce immediatamente che il concetto di PR è da vedersi come un'ascesa graduale derivante da un lavoro molto serio e protratto nel tempo. Per esperienza personale possiamo affermare che siti che in un anno sono passati da PR0 a a PR3 alla successiva revisione sono stati penalizzati a PR2; questo è peggio che essere stati PR1 e passare poi a PR 2, molto peggio perchè porta con se delle conseguenze devastanti sul posizonamento delle pagine del sito.

Metodi di ottenimento dei link in entrata: per acquisire link in entrata esistono diverse metodologie, una di queste, la via più sporca e meno naturale è l'acquisto dei link ma non crediate che google non sia in grado di accorgersene...
I link, lo abbiamo detto, devono essere naturali e di nicchia. Non solo, dobbiamo anche considerare che la scala PR che abbiamo indicato come da 0 a 10 non è valida per tutti i siti.
Ad esempio in Italia il settore adult è fortemente penalizzato in questo senso per cui quando si parla di siti adult bisogna considerare che la scala ammissibile sia pur restando teoricamente da 0 a 10 in realtà non arriva a 4 o se mai in rarissimi casi.

Diciamo che ad esempio un sito con contenuti per adulti su google.it se valutato PR 2 equivale all'incirca ad un PR 5 di un sito di argomenti non-adult.
La modalità di acquisizione di link per acquisto la sconsigliamo fortemente anche perchè i siti che vendono i link, tendenzialmente lo fanno per business e, pertanto ne vendono tanti, quindi vengono classificati come siti con alto numero di link outbound ovvero in uscita e google riconosce che il link che giunge al nostro sito , arriva da un sito con un alto coefficiente di obl (link out bound) il che fa sì che google non valuti quel link , ad esempio PR 5 per tale, anzi quello viene valutato addirittura come una picconata al nostro sito, sia pure se proveniente da un sito afferente alla nostra medesima nicchia. Meglio che giunga a noi un link Pr 2 ma che giunga in modo naturale da un sito della nostra stessa nicchia (tematico) e da un sito che sia restio ad inserire link outbound quindi a basso coefficiente obl, in gergo "low obl". In questo caso google valuterà molto positivamente il link che giunge al nostro sito e lo terrà in adeguata considerazione in fase di valutazione e di considerazione del nostro PR. Un esempio di PR 2 che era un PR 3 e che è stato penalizzato in seguito ad una campagna di acquisto di evidenti link ad alto PR è un sito di annunci in valtellina. Questo sito dopo essere stato on line per circa 1 anno e mezzo era arrivato ad essere valutato da google come PR 3 sia perchè era linkato da siti importanti, e lo era in modo naturale, sia per i criteri di alta navigabilità del sito che all'epoca era stato uno dei più navigabili nel campo degli annunci e shopping. Dopo una furente campagna SEM finalizzata all'acquisizione di link in bound ad alto PR (5-8) il sito nel giro di 3 mesi con l'ultima revisione è passato da PR 3 a PR 2. Prima indicizzava le pagine in pochi minuti e le parole del titolo giungevano in prima pagina in pochissimi minuti, adesso non più. Gli annunci vengono indicizzati nel giro di 24 ore e non giungono in prima pagina...    Nella speranza di essere stati chiari, fate tesoro ! Restiamo semrpe a vostra disposizione via web su skype: giuseppe.pellegrino20.